Una narrazione imprenditoriale
Nell’ultimo mese abbiamo facilitato un evento sui temi della Digitalizzazione ed inclusione per il lavoro del futuro. Quell’incontro ha preso avvio dal vivido racconto di un’imprenditrice veneta di una azienda manifatturiera con una ventina di collaboratori e qualche milione di euro di fatturato.
Come creano prospettive per il futuro l’approccio, lo stile e gli interessi personali? Come si mescolano e impattano sull’organizzazione e creano prospettive future?
“La ricerca dell’equilibrio fra dovere, piacere e volere è quello che mi guida!”, ha esordito l’imprenditrice, guidata, per indole, a guardare il lato positivo delle cose, più proiettata nel futuro che al passato.
Dal racconto è emersa una persona abituata a porsi domande e a mettersi in discussione, che cerca di impostare relazioni trasparenti, improntate alla fiducia e all’ascolto, attenta all’autodisciplina e che non disdegna di completare con una buona dose di ironia.
La tecnologia digitale riveste un ruolo importante per lei: “uso la tecnologia per gli appuntamenti, per comunicare, per organizzare le mail in cartelle. Uso molte applicazioni, tecnologie e cerco di usarle al massimo delle loro potenzialità” e aggiunge: “se non usassi la tecnologia farei un decimo delle cose”.
Ha abbracciato da subito la fatturazione elettronica come opportunità di miglioramento e ha dato corso recentemente al progetto no paper, volto a ridurre al massimo l’uso di carta e stampe, per avere i documenti dell’azienda soltanto in digitale.
L’imprenditore e i suoi collaboratori.
Alla domanda riguardante i collaboratori, ha risposto di avere buon team, dove ai più giovani affianca un consulente per accelerare l’integrazione e lo sviluppo.
Menziona inoltre alcune figure più anziane in azienda, che si mostrano resistenti all’implementazione di quelle tecnologie. In quei casi cerca di trovare per loro uno spazio diverso in azienda, dove quella tecnologia non sia determinante.
La compagine societaria, composta dai fratelli, ha scelto la politica di far fare esperienza ai figli fuori, presso altre organizzazioni per poi eventualmente, successivamente, rientrare con un ruolo.
Rendere l’azienda più snella, costruire percorsi professionali per le persone è un obiettivo di quella imprenditrice che ridisegna l’organigramma “chiedendo ai dipendenti”. E che li incalza dicendo loro: “o ti fermi lì o fai il salto”.
L’imprenditore oltre l’azienda.
Il suo racconto si è colorato, infine, della menzione per la sua passione per i cavalli, che la vede anche alla presidenza di una federazione equestre, la quale offre esperienze per i disabili.
Quella passione la ha anche messa a frutto per coinvolgere i collaboratori dell’azienda, con trainer specialisti, in percorsi formativi esperienziali utilizzando la propria scuderia.
Questa testimonianza ha aperto una finestra agli imprenditori e alcuni ingredienti su cui fanno leva per traghettare l’azienda verso il futuro.
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