Un Salto in Avanti
Quali sono gli ingredienti necessari per allineare le persone agli obiettivi dell’azienda?
Sembra evidente ma appare essere davvero il primo mattone che spesso manca per costruire un edificio che cresca: comunicare gli obiettivi e non dare nulla per scontato. Fare in modo che le persone li facciano propri e che vi sia una vincita per tutti.
Poi non si riesce a fare nessun salto in avanti se per prima la direzione aziendale non mette in pratica i comportamenti attesi dai collaboratori.
Una storia
C’è un caso recente di una organizzazione che proprio questo salto in avanti lo ha compiuto in modo molto evidente.
Quando la direzione di quella azienda, di servizi di logistica con qualche centinaia di collaboratori, ci aveva chiamati per un confronto, ci era stato dipinto uno scenario organizzativo critico.
La situazione era di caos, di “parrocchiette”, di voci nei corridoi più che di assunzione di responsabilità rispetto a quanto si diceva. Non era di fatto chiaro nemmeno alla direzione quali erano gli obiettivi e lo scopo della loro organizzazione, oltre all’obiettivo espresso in numero di fatturato.
I responsabili si erano resi conto che erano difficili anche i processi più semplici.
Le persone non sapevano in che direzione andare. Stavano progressivamente perdendo opportunità di mercato, non riuscivano ad arrivare in tempo per coglierle, incrementavano le lamentele dei clienti.
La direzione aveva capito che qualcosa non andava arrivando a dichiarare:
“lo sappiamo “il male viene dal Nord”, cioè da noi. “
Si era progressivamente perso il “sogno” e l’entusiasmo.
La Soluzione
La chiave è stata mettere nero su bianco i valori, i ruoli , il dove vogliamo andare, lavorando in parallelo su entrambi i gruppi , la direzione e il corposo e variegato gruppo dei capi reparto.
Le persone hanno progressivamente compreso il progetto, che era quello di essere coinvolti nella creazione del disegno dell’azienda: trovare il modo di parlarsi al di fuori delle mura abituali, uscendo dalla operatività quotidiana, uscendo dalle mail e dai pacchi quotidiani, provando ad elevarsi e a vedere le cose da una prospettiva nuova.
Quando è avvenuto il cambio di passo?
Quando i due gruppi hanno svolto una attività assieme dove era necessario mettere a disposizione risorse, capacità e abilità.
E oltre che il fare insieme è stato condurre insieme l’analisi dell’esperienza che ha consentito, nello stesso momento, l’estrazione delle linee guida per il futuro e le azioni da compiere.
Cosa ci ha fatto dire che la formazione è stata efficace ?
Determinate che la formazione sia stata usata come pretesto per innescare il cambiamento, senza un obiettivo di dover insegnare qualcosa a qualcuno.
È diventato un allenamento a lavorare assieme, tale per cui anche i più scettici hanno potuto osservare il cambiamento. Anzi sono stati proprio quelli che ne hanno tratto maggior vantaggio.
Se non fosse stata colta l’occasione del momento formativo, tutto avrebbe continuato nel caos di prima. Si sarebbero inaspriti i rapporti, fino a rendere alcuni de quali irrecuperabili, generando uscite e passaparola negativi .
Si è così vista dispiegare la potenza dello strumento formativo, dove il valore enorme è quello di decidere di fermarsi e dedicare tempo ad attività non operative del quotidiano ma al pensiero e alla condivisione.
Maggiore il gap da colmare, maggiore è l’esigenza di allenarsi.
La direzione generale e la presidenza dell’azienda hanno concluso:
“Ora le persone capiscono perché vengono chieste loro alcune attività, i responsabili trovano meno resistenze. Abbiamo una sensazione del tutto nuova: quella di poter contare su in gruppo di persone che credono nello stesso sogno ora reso finalmente chiaro. “
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