LE TESSERE DEL DOMINO come PROCESSO DI SELEZIONE

Quando si è da poco approdati nel mondo del lavoro ogni esperienza che viviamo è un occasione stimolante che ci aiuta a delineare meglio i confini di questo nuovo mondo e ci permette di avere delle coordinate più chiare della direzione che stiamo prendendo.

Nel mio caso il “mondo” a cui faccio riferimento si identifica con l’ambito delle Risorse Umane e in particolare la Ricerca e Selezione di personale.

Il Recruiter è la figura con cui si identifica lo specialista che si occupa di ricercare e selezionare il candidato maggiormente in linea con le richieste di una azienda. Nel processo di Ricerca e Selezione subentrano numerosi stakeholder. Gli obiettivi pur essendo comuni vengono declinati in modo diverso dai vari interlocutori e per ciascuno di essi i valori e gli interessi legati a tali obiettivi possono variare.

Possiamo quindi dire che il Processo di Selezione è un processo tortuoso, con diverse strade che si incrociano, a volte sovraffollate, altre volte troppo vuote; guidare su questo territorio diventa difficile per una persona inesperta.

La domanda ora è: Come fare a diventare esperti?

Chiunque risponderebbe “lavorando sodo, procedendo per prove ed errori, cercando di apprendere il più possibile dai nostri colleghi più navigati e stando sempre al passo con la propria formazione”.

È proprio di quest’ultimo punto che voglio parlare: la Formazione.

processo di selezione risorse umanePoco tempo fa mi si è presentata l’opportunità di partecipare a un evento formativo, un corso interaziendale il cui focus era il Processo di Selezione. I partecipanti erano persone che si occupano di Risorse Umane presso differenti Aziende, le quali spesso si trovano ad affrontare processi di selezione del personale.

Di quella giornata un momento è stato particolarmente significativo e voglio descriverlo il più precisamente possibile.

Dopo un iniziale giro tavolo di presentazione, una breve introduzione al corso da parte dei trainers e una riflessione su ciò che ci si aspettava dalla giornata, si è entrati subito in azione.

Ci hanno diviso in gruppi, di circa 4 persone, e con le tessere del Domino dovevamo formare un percorso che funzionasse, ovvero fatta cadere la prima tessera dovevano a ruota cadere tutte le altre. Questo primo esercizio era un momento di riscaldamento: i gruppi erano formati da poche persone e le tessere a disposizione erano un numero limitato.

Il passaggio successivo era di richiamare tutti i gruppi e farli sedere al loro posto attorno al tavolo a forma di ferro di cavallo. Ad ogni gruppo veniva chiesto di ricreare un percorso con le tessere del domino a loro disposizione, precisando che sarebbero stati tanti frammenti di uno stesso percorso. Questi frammenti dovevano integrarsi e quindi creare una lunga “autostrada” senza intoppi.

A complicare l’esercizio subentrò la regola del divieto di parlare tra compagni dello stesso gruppo, e gli unici autorizzati a farlo erano gli elementi di congiunzione tra un gruppo e l’altro.

Alla fine ci fermammo a guardare il tavolo: c’era una grande scia di tessere del Domino posizionate in successione, spesso con delle curvature più o meno ampie in modo da dare più spettacolo e dinamicità al processo di caduta.

Inoltre erano stati forniti quattro pezzi di legno di forma rettangolare e di grandezza crescente, e una struttura di sostegno a forma di “U” rovesciata con in centro legata una campanella,  da posizionare al  termine del percorso. L’obiettivo era qprocesso di selezione risorse umaneuello di riuscire a raggiungere con le tessere del domino la campanella e farla suonare.

Quindi oltre alla difficoltà di studiare il modo di utilizzare i quattro blocchi di legno, era importante trovare anche la posizione corretta delle tessere del domino in modo che avessero la giusta forza per cadere e far suonare la campanella.

Ed eccoci arrivati al momento della verità. Si comincia. Si fa partire la prima tessera e si è tutti con il fiato sospeso. Ci si aspetta che le tessere cadano una dopo l’altra senza intoppi e invece…eccolo lì subito alla prima curva la caduta libera si ferma. Noi tutti avevamo grandi speranze ma subito ci si è scontrati con un problema che ha minacciato la riuscita del nostro processo.

Ci si fa coraggio e si riparte: ecco che si verifica la reazione a catena, le tessere cadono una dopo l’altra con una semplicità e agilità che fa ben sperare nella riuscita del percorso. Ma quando ci si avvicina ai blocchi finali l’attenzione è tutta rivolta su quelle ultime quattro tessere. Ce la faremo o l’imprevisto è dietro l’angolo?

Sotto lo sguardo di tutti erano cadute tutte le tessere fino a quella posizionata sul primo blocco di legno, la forza non era stata tale da far sbilanciare anche le tre successive!

L’obiettivo non era ancora stato raggiunto e ad un passo dal traguardo il processo aveva subito un improvviso arresto. Nessuno si aspettava che potesse succedere, ma in quel momento si capì come un piccolo errore di calcolo potesse far cambiare le sorti di tutto un processo, che già aveva avuto qualche tentennamento iniziale ma che poi sembrava aver preso la direzione giusta.

Perché ho voluto raccontare questo episodio?

il percorso creato con le tessere del domino rappresentava un Processo di Ricerca e Selezione e quell’esercizio ci ha fatto condurre diverse riflessioni:

  • il percorso è formato da varie fasi, le quali sono interconnesse tra loro e la riuscita del percorso dipende dalla riuscita di ogni fase;
  • le parti che compongono questo percorso sono spesso instabili e bisogna trovare il giusto equilibrio per mantenerle in piedi finché servono e farle cadere al momento esatto;
  • il percorso è lungo e gli intoppi possono essere molti, meglio ancora se gli ostacoli si riescono ad arginare precedentemente, ma se si incontrano lungo il tragitto bisogna trovare il modo di superarli;
  • anche quando ci sembra di essere giunti al traguardo mai abbassare l’attenzione, l’impegno deve essere massimo finché non si sente il “suono della campanella” – la firma della lettera di assunzione del candidato – solo così potremmo dire di aver centrato l’obiettivo.

Le tessere posizionate sul tavolo restituiscono un’immagine vivida del lavoro che un professionista in ambito Risorse Umane e il team di selezione deve svolgere ogni giorno e delle insidie che può incontrare sul suo percorso, che deve imparare a gestire per non pregiudicare la riuscita dei suoi progetti.

Di Elena Saggiotto