A cura di Valeria Salvatico
Nella via dove abitavo da bambina, una via semi-centrale in una città di provincia del nord Italia, esistono e resistono ancora diverse botteghe: un alimentari, una merceria, una drogheria e un negozio di cappelli.
Negozi storici a conduzione famigliare che ti danno fiducia: gli stessi volti, gli stessi odori, le stesse marche da sempre.
Noi siamo cresciuti con questi negozi, una naturale prosecuzione della casa, spesso il retro o il piano terra, una naturale prosecuzione della vita: quante volte abbiamo trovato affisso il cartello “torno subito”. In quei momenti bastava fare il giro dell’isolato o fermarsi a fare una commissione all’angolo per vedere dopo poco ricomparire all’orizzonte il negoziante, con passo affrettato, che era andato in bagno o a bere un caffè.
Poi ti sposti di due vie parallele e ti ritrovi nella strada dello shopping: una sequela infinita di negozi mono marca, a volte ho difficoltà a distinguere dove finisce uno e inizia l’altro, porte aperte e barriere d’aria per assicurare massimo comfort ed accoglienza, musica e colori che variano al variare delle collezioni, promoter sulla soglia e un esercito di ragazzine in divisa indaffarate a riordinare.
Anche in questi negozi sai cosa aspettarti: puoi entrare sentendoti libero di curiosare e uscire, non devi chiedere i prezzi e puoi decidere come costruire la tua shopping experience della giornata: un salto in libreria e poi calze, reggiseno e quella bella collana che deve starci proprio una favola con la mia t-shirt nuova.
Due mondi che convivono ancora oggi, due mondi che servono lo stesso pubblico, due mondi accomunati sotto il cappello retail.
Ma chi apre le porte di quei negozi, chi va in banca a depositare l’incasso, chi chiama l’idraulico quando di intasa il bagno?
Il responsabile di un negozio è chiamato a fare ciò che da sempre fanno i negozianti, come se fosse la “sua bottega”.
Non possiamo nasconderci all’evidenza, nessun cliente torna volentieri in un luogo in cui percepisce un clima freddo, impersonale, deresponsabilizzante. Se vogliamo che chi entra si senta a casa e abbia voglia di tornare, beh dobbiamo comportarci proprio come se la bottega fosse nostra, senza perdere di vista tutte le altre responsabilità di ogni Store Manager:
- Garantire gli standard di immagine e prestazione definiti dall’headquarter
- Portare i risultati attesi dagli area manager
- Coinvolgere il team sugli obiettivi, anche quando non siano stati decisi da noi
- Gestire nel quotidiano i bisogni del team e negoziarli, garantendo equità
- Un mestiere difficile, in cui siamo soli alla barra del timone di una nave che non è la nostra, ma di cui abbiamo la piena responsabilità in mare aperto.
- Un mestiere che ci chiede ogni giorno di far fronte a una varietà di problematiche di natura commerciale, amministrativa, relazionale e organizzativa.
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