Il Valore del Ruolo Terzo
Nella consulenza in ambito Ricerca e Selezione
Perché è importante il Valore del Ruolo Terzo?
Le trasformazioni e le nuove complessità del mercato del lavoro odierno spingono le organizzazioni ad aprire collaborazioni con un Consulente Terzo. Il quale fornisce le chiavi di lettura ampie e di ri-orientamento su situazioni di mercato del lavoro e/o di carriera (sia di carattere organizzativo interno all’azienda sia lato candidato).
Come ha affermato recentemente un direttore risorse umane, per l’azienda il vantaggio è potersi affidare ad un professionista autorevole. Tale professionista è importante che sappia aiutare nel difficile compito di disegnare i ruoli, valutandone assieme le diverse opzioni.
L’esperto sa cogliere le esigenze dell’oggi proiettandole nel futuro, generando prospettive per nuovi futuri collaboratori. Sa al contempo essere partner nella valorizzazione dell’azienda, delle sue prospettive oltre ad approfondire e valorizzare le figure dei candidati da presentare, collegandoli con quello stile aziendale e quelle prospettive.
La partnership fra azienda e consulente terzo concorre a garantire un risultato e al raggiungimento dell’obiettivo comune: inserimento del candidato giusto che contribuisce al business dell’azienda e resta nel tempo.
Tale collaborazione agevola inoltre l’ingresso della nuova persona creando le migliori condizioni per un contesto ottimale.
Un altro HR manager ha aggiunto che il “terzo”, consulente specialista, garantisce il migliore posizionamento sul mercato del lavoro e attrattività dell’azienda.
“Voi sapete raccontare l’azienda e la posizione in modo più qualificante e in definitiva attraente, rispetto a quanto possiamo fare noi internamente”.
Un altro risultato riconosciuto è quello di incrementare di molto la probabilità di raggiungere l’obiettivo del trovare e inserire la persona oltre che conduce ad una maggiore retention dei candidati nel tempo.
Quando è opportuno chiedere consulenza a un Terzo esterno?
Le premesse migliori per un tale risultato partono dalla sensibilità aziendale di cogliere le potenzialità nell’avvalersi di un professionista esterno e non è produttivo quando il terzo è visto solo come Fornitore.
Talvolta è l’azienda di piccole dimensioni che ricorre al consulente terzo perché non dispone della funzione HR interna. In quel caso spesso il consulente interagisce direttamente con l’amministratore delegato o l’imprenditore. In questi casi per riuscire si deve creare simmetria fra la cultura organizzativa e il valore aggiunto del servizio strutturato.
Le imprese medio-grandi potrebbero presentare una comunanza quanto a cultura e linguaggio HR. Talvolta c’è il rischio di una difficoltà nel riconoscimento di ruoli diversi fra l’HR interno e il terzo con qualche timore nel consentire troppo accesso ad un professionista esterno, allontanando così il raggiungimento di risultati.
I candidati peraltro spesso mostrano di cogliere il vantaggio del supporto consulenziale, come in casi di ruoli medio/alti e alti in azienda che vedono nel terzo un’opportunità di confronto e di supporto di carriera in quel momento e, spesso, anche nel tempo.
Lo specialista fornisce confronto nelle diverse fasi di vita lavorativa: per un cambiamento lavorativo verso nuove prospettive che forniscano ulteriore crescita e consolidamento o per un cambiamento in ottica di stabilizzazione fino alla fine del proprio percorso lavorativo.
Una partnership che moltiplica: il Valore del Ruolo Terzo.
Spesso quando quella partnership fra Azienda e Terzo funziona, porta risultati tangibili, tanto che è abituale che dopo la prima collaborazione ad un progetto, se ne attivino altre.
Nei successivi interventi si incrementa in particolare il coinvolgimento ad esempio nelle fasi di definizione delle job e delle esigenze o di supporto nel facilitare il decision making interno all’azienda.
Quanto alle persone, è frequente che ancor prima di iniziare un iter di valutazione di nuove opportunità sul mercato di lavoro, il candidato contatti direttamente il Consulente per chiedere un supporto diretto e specifico.
Si affida al Consulente per avere delle chiavi di lettura sulle fasi dell’iter di selezione.
Ad esempio cosa si aspetta l’azienda dal prossimo colloquio, come posso meglio presentarmi, qual è il tempo di attesa, richiesta di consigli o di un ruolo attivo nella discussione su temi contrattuali-economici anche per potersi valorizzare al meglio.
Proprio dunque la terzietà, fuori dagli organigrammi aziendali, garantisce competenza, specializzazione specifica, visione ampia e trasversale. Tutto ciò massimizza i risultati di un’attività sempre più sfidante come è quella dell’inserimento di nuovi collaboratori.
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