Il Futuro delle Aziende è Sostenibile

– Intervista –

Martedì scorso, nella prima parte dell’intervista alla dott.ssa Elena Saggiotto, abbiamo analizzato il ruolo centrale della sostenibilità nelle strategie aziendali e il cambiamento imposto dalla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). Questa normativa europea sta spingendo le aziende a integrare la sostenibilità nei loro processi, affrontando sfide come la raccolta dati e la trasparenza.

In questa seconda parte di intervista, esamineremo come le imprese stanno affrontando tali difficoltà e quali strategie adottare per trasformare la sostenibilità in un vantaggio competitivo.

Molte aziende dovranno adottare nuovi strumenti e procedure per conformarsi alla normativa. Come possono prepararsi a livello organizzativo?

Le aziende possono prepararsi seguendo questi passi:

  1. Audit iniziale: Valutare il livello attuale di conformità e identificare le lacune.
  2. Creazione di un team ESG: Coinvolgere figure come sustainability manager, HR e IT (ma non solo) per lavorare insieme sulla strategia.
  3. Formazione: Educare il personale sui nuovi standard e sull’importanza della sostenibilità.
  4. Investimenti tecnologici: Implementare sistemi di gestione dei dati per tracciare e monitorare gli indicatori richiesti.
  5. Collaborazione con esperti esterni: Affidarsi a consulenti specializzati per supporto tecnico e normativo.

Quali pensi che saranno le implicazioni a lungo termine della CSRD per il mercato europeo?

Le implicazioni a lungo termine della CSRD sono molteplici e profonde.

La maggiore trasparenza richiesta alle aziende porterà a una standardizzazione delle informazioni ESG, facilitando decisioni più informate da parte degli investitori e di altri stakeholder. Questo potrebbe accelerare la crescita della green economy, poiché le aziende che investiranno in sostenibilità saranno in una posizione di maggiore competitività. Allo stesso tempo, si apriranno nuove opportunità occupazionali, con una crescente domanda di competenze legate alla gestione e rendicontazione ESG. Anche le catene di approvvigionamento saranno coinvolte in questo processo, con una crescente pressione sui fornitori affinché si conformino agli standard richiesti, contribuendo così a creare un ecosistema economico più sostenibile e responsabile.

Hai un caso concreto di un’azienda che ha implementato con successo un sistema di rendicontazione conforme alla CSRD?

Un’azienda manifatturiera italiana, specializzata nella produzione di macchinari agricoli e con 250 dipendenti, ha recentemente adottato un sistema di rendicontazione conforme alla CSRD. Con un fatturato annuo di 80 milioni di euro e una forte vocazione all’export, l’azienda ha riconosciuto l’importanza di allinearsi ai requisiti di sostenibilità per mantenere la competitività sui mercati europei.

Le sfide iniziali della Sostenibilità

L’azienda, pur avendo già intrapreso alcune iniziative legate alla sostenibilità, come l’efficienza energetica negli stabilimenti, non disponeva di un sistema strutturato per monitorare e comunicare le proprie prestazioni ESG. La mancanza di dati centralizzati e la scarsa integrazione tra i reparti rappresentavano un ostacolo per la conformità alla CSRD.

Il percorso di implementazione

L’azienda ha seguito alcune tappe specifiche:

  1. Assessment iniziale: L’azienda ha collaborato con una società di consulenza per condurre una valutazione delle lacune rispetto ai requisiti della CSRD.
  2. Piano di azione: È stato sviluppato un piano triennale che includeva l’adozione di una piattaforma software per il monitoraggio ESG e la definizione di obiettivi misurabili.
  3. Coinvolgimento del personale: Il team HR ha organizzato workshop per sensibilizzare i dipendenti su temi come l’impronta carbonica e l’inclusione.
  4. Raccolta dati e integrazione: Sono stati implementati strumenti digitali per centralizzare i dati sulle emissioni, i consumi idrici e l’impatto sociale dell’azienda.

Benefici ottenuti

L’implementazione non ha solo garantito la conformità normativa, ma anche di migliorare la propria reputazione, attrarre clienti sensibili alla sostenibilità e posizionarsi come leader responsabile nel settore. Inoltre, ha rafforzato l’engagement dei dipendenti, creando una cultura aziendale orientata all’innovazione e al rispetto ambientale.

Qual è il tuo consiglio per le aziende che stanno iniziando ad affrontare questi cambiamenti normativi?

  1. Iniziare presto: Non aspettare la scadenza normativa. La preparazione anticipata riduce lo stress e i costi.
  2. Collaborare con esperti: Consulenti e audit esterni possono offrire una prospettiva preziosa.
  3. Coinvolgere i dipendenti: Promuovere una cultura aziendale incentrata sulla sostenibilità per garantire il supporto interno.
  4. Monitorare i progressi: Creare un sistema per valutare e migliorare continuamente le pratiche ESG.
  5. Comunicare i risultati: Usare i progressi in sostenibilità come strumento di marketing per differenziarsi nel mercato.

Conclusione

La sfida della sostenibilità non è solo un obbligo normativo, ma un’opportunità per le aziende di ripensare il proprio ruolo nella società e nel mercato. Abbracciare questa trasformazione significa non solo mitigare i rischi, ma anche aprire la strada a un futuro più competitivo, responsabile e innovativo. Sostenibilità è sinonimo di resilienza e ambizione a lungo termine.