FORMAZIONE ESPERIENZIALE

Quale metodo “scientifico” per costruire una metafora (esperienziale) efficace?

l’esempio della metafora del Soccorso e ricerca dispersi in montagna.

La differenza verso il raggiungimento di risultati tangibili da un intervento di formazione rivolto ad un gruppo aziendale, la fa la progettazione.

La differenza rispetto all’efficacia e alla ricaduta di un percorso formativo esperienziale la fa il metodo con qui è stata “validata” la metafora scelta: come è stata contestualizzata e collegata alle attività che le persone partecipanti fanno in azienda.

Quello che una organizzazione professionale dedita allo sviluppo delle risorse umane e alla formazione fa precedere alla propria proposta di interventi formativi è un processo di R&D e validazione del proprio prodotto. In questo caso il percorso esperienziale/outdoor.

Succede così per ciascuna metafora che viene posta al centro delle proposte. (Orienteering, Rafting,  Cooking, Musica, Teatro, Soccorso dispersi in montagna, Soccorso valanghe, ecc.).

La costruzione della Metafora perfetta

Si raccoglie e scrive come è nata.

Si registrano i passaggi compiuti nello sviluppo del prodotto, gli “ingredienti” specifici utilizzati ed in particolare i ponti fra la metafora e la realtà aziendale o la realtà funzionale e specifica dei partecipanti al percorso

  • es. il gruppo commerciale, quello del gruppo dell’ufficio tecnico, quelli dell’assistenza tecnica, il customer care, il team della direzione, ecc.

I formatori/facilitatori assieme al team di progettazione, dopo le prime sperimentazioni “registrano” i passaggi più efficaci, mettono a punto  e correggono le esercitazioni, i take home messages specifici, le reazioni ed impatti ricercati.

E’ avvenuto così per noi ad esempio con la metafora del Soccorso e ricerca dispersi in montagna (valanga o bosco).

Il Processo di costruzione della metafora

  1. Il processo di validazione del “prodotto” è passato attraverso una prima sperimentazione nel laboratorio della nostra organizzazione con una raccolta strutturata dei feedback dei partecipanti.
  2. E’ stata condotta una seconda volta in un laboratorio interaziendale con un altro team di partecipanti che ci ha consentito di modificarne e migliorarne i passaggi dell’esecuzione dell’esercizio di briefing, action e debriefing.
  3. La terza volta, un’esecuzione con un gruppo aziendale, abbiamo posto attenzione e raccolto feedback strutturati rispetto ai ruoli dei facilitatori, le esercitazioni e gli impatti provocati.
  4. La quarta esecuzione sul campo ci ha restituito una validazione rispetto al ponte fra l’esperienza specifica e gli apprendimenti che ne emergevano e il collegamento con le attività ed il contesto in cui operano le persone dell’azienda. Oltre ad aver consolidato gli apprendimenti rispetto al movimento sul terreno delle squadre, la logistica, i tempi, i materiali didattici.
  5. La quinta esecuzione, così messa a punto, ha restituito il miglior impatto sui partecipanti e sul team e raggiungimento degli obiettivi attesi dal gruppo e dai committenti.

 

Su questa solida base, l’esperienza e l’estro dei trainers, è certo, renderanno l’evento formativo esperienziale un momento memorabile e un vero e concreto passo in avanti dagli esiti duraturi.