Covid e Nuove sfide per l’Area Acquisti
Coronavirus e l’area Purchasing.
Quale impatto ha avuto questo periodo sulle strategie e sulle tattiche di sourcing e buying?
Lo abbiamo chiesto ad Alberto Nichelatti, Purchasing Manager presso Interstore – Schweitzer, e a Nicolò Godi, Sourcing Specialist di Samo Industries.
Lockdown e criticità immediate
La fase critica del lockdown ha avuto un impatto immediato sui progetti in corso e le aziende hanno dovuto lavorare sulla ridefinizione dei tempi di consegna e di pagamento.
Interstore Schweitzer è una realtà internazionale che progetta e realizza store e punti vendita. La crisi dovuta al CoVid ha portato – ci racconta l’ing. Nichelatti – alla sospensione di alcuni cantieri (in particolare in Francia ed in Italia).
L’azienda si è trovata quindi a rinegoziare le tempistiche di consegna e di pagamento per ridurre da un lato il carico sui magazzini interni e dall’altro per non appesantire troppo il cashflow aziendale.
Fortunatamente le tempistiche dei cantieri in questione sono state posticipate all’autunno non andando ad incidere sul bilancio aziendale.
Realtà italiana leader nell’arredo bagno con i marchi Samo e Inda, Samo Industries progetta e produce i propri prodotti in tre stabilimenti in Italia.
Nicolò Godi ha la responsabilità del sourcing anche estero e, assieme con il suo responsabile Andrea Danese, ha intrapreso anche lui la strada della negoziazione con i fornitori.
Ad essere negoziati sono stati in questo caso i termini di consegna dei materiali per la produzione, temporaneamente interrotta e poi ripresa con conseguenti rallentamenti e ritardi.
Negoziazione resa possibile, sottolinea l’ing. Godi, dall’ottimo rapporto di partnership instaurato negli anni dal gruppo con i fornitori.
Diversificare per necessità
Oltre a gestire le problematiche scatenate dal lockdown sulla propria pelle, il gruppo Samo Industries si è trovato a fronteggiare la situazione di difficoltà di approvvigionamento da alcuni paesi esteri.
Il team Purchasing dell’azienda ha dovuto individuare altri canali di approvvigionamento.
Racconta Godi: “Alcune delle lavorazioni di cui hanno bisogno i nostri prodotti non vengono più fatte in aree vicine alla nostra sede.
Negli anni, per garantire elevati livelli di qualità, ci siamo spostati in altre zone, anche all’estero verso fornitori che nel tempo si sono specializzati in alcune lavorazioni”.
Ma le zone rosse e il lockdown anche all’estero a macchia di leopardo ha portato Samo a cercare creativamente altre soluzioni.
“La complessità è stata nell’individuare in tempi rapidi dei partner che potessero garantirci le consegne ma allo stesso tempo i livelli di qualità richiesti”.
Che la crisi abbia fatto emergere la capacità di diversificare le fonti di approvvigionamento come una capacità chiave per il business lo conferma anche Nichelatti.
Il quale rinforza tale posizione affermando: “La capacità di diversificare rimarrà cruciale anche nel medio-lungo termine”.
Le sfide future: Quali competenze chiave per il Purchasing Manager
Alla luce di questi cambiamenti abbiamo chiesto ai nostri interlocutori quali nuove o diverse competenze e caratteristiche debba possedere chi opera in ambito sourcing e acquisti.
“Una visione veramente internazionale e la capacità – anche linguistica – di interagire direttamente con fornitori di diverse parti del mondo”, diviene uno degli elementi decisivi secondo Nichelatti.
Gestione e valutazione dei rischi
La gestione e la valutazione dei rischi sono l’altro grande tema, sottolineato con forza da Alberto Nichelatti. Formazione e competenze che permettano di verificare la solidità di un fornitore e di comprenderne il bilancio saranno ancora più importanti. In particolare grazie all’utilizzo di strumenti e piattaforme IT che permettono analisi approfondite.
Nichelatti vede e prevede anche un aumento dell’attenzione alla contrattualistica e ai termini dei contratti che risultano decisivi nel tutelare le aziende verso i fornitori nelle situazioni in cui ci siano reali “cause di forza maggiore”.
La preparazione in questo ambito diviene quindi un’altra core competence dello Strategic Buyer e del Purchasing Manager.
Inoltre, l’esperienza di diversificazione (in quel caso obbligata) di Samo Industries ha dimostrato, la crisi ha nuovamente sottolineato come l’area Purchasing lavori e debba sempre lavorare in un’ottica non di costo del prodotto ma di total cost of ownership.
Godi e Nichelatti concordano sul fatto che tener conto dei costi, anche meno evidenti o nascosti, nel confrontare diverse alternative di fornitura diventa una capacità decisiva.
Sopratutto in un contesto in cambiamento, in cui la situazione può portare ad una maggiore diversificazione delle fonti di approvvigionamento e a valutazioni su scala globale.
Considerazioni finali di Niederdorf Italia
La necessità che la crisi ha portato di rinegoziare tempi e pagamenti ci permette di sottolineare come le buone relazioni di business appoggino sulle capacità di chi riveste ruoli chiave.
Inoltre è fondamentale gestire nel tempo, con attenzione e cura le relazioni a tutti i livelli, anche con i fornitori in questo caso. Tale investimento permette di gestire al meglio anche le situazioni più complesse.
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