Le professioni del Vino
Conoscere gli elementi peculiari del settore vitivinicolo italiano è essenziale per potersi approcciare a questo mondo. Negli ultimi vent’anni le professioni del vino sono fortemente cambiate in tutti gli ambiti.
Se c’è un settore dove, esserne appassionati, faccia davvero la differenza è proprio questo.
I professionisti, che incontriamo nelle attività di selezione, hanno sviluppato una profonda conoscenza di dinamiche di territorio, dei vitigni, dei terreni, delle scelte di posizionamento sul mercato, delle dinamiche inerenti i consumi e le generazioni.
Negli ultimi anni il mondo del vino appare trasformato anche per quanto riguarda le professioni. La crescita e diversificazioni di ruoli è avvenuta proporzionalmente alle evoluzioni dei mercati, ai fabbisogni dei canali di vendita, dei consumi e dei consumatori.
È un settore che presenta specificità, modi di vedere le cose, stili e cultura del tutto particolari.
Lo scenario del Settore Vitivinicolo
Come ricostruisce il magazine Wine Meridian in Italia ci sono circa 46.000 aziende vinificatrici delle quali circa il 75% hanno una produzione sotto le 15.000 bottiglie. Significa che circa 34.500 aziende hanno una piccola dimensione, non necessitano di struttura organizzativa e generalmente tendono a non poter accogliere figure professionali “strutturate” o un maggior numero di collaboratori.
Wine Meridian cita come siano circa 170 in Italia, le società di capitali con un fatturato superiore ai 25 mln di euro. Oltre a questa tipologia di “grandi” aziende, quelle che necessitano di investire in risorse umane sono quelle comprese tra le 150.000 e i 15 milioni di bottiglie l’anno.
Questo scenario rende evidente come vi sia una grande diversificazione delle figure professionali ricercate, soprattutto per quanto concerne le abilità personali e relazionali.
Possiamo incontrare manager con molte congruenze con il lavoro in imprese medio-piccole. Altri invece appaiono maggiormente “consoni” a società, cooperative, consorzi più strutturati.
Esperienze di Selezione delle Professioni del Vino
Gli specialisti di selezione cercano di comprendere se le competenze e attitudini del manager che incontrano si adattino meglio ad una o all’altra realtà per ottenere i migliori inserimenti possibili che ottengano un win-win per impresa e candidato.
Dalle esperienze di conduzioni di selezioni nel settore vitivinicolo abbiamo provato a tratteggiare le differenze di attitudini e competenze che in generale tendono a collegarsi ai differenti tipi di impresa:
- aziende medio piccole e di carattere familiare: vengono abitualmente apprezzate la flessibilità nei ruoli, la condivisione dei valori, la capacità di cogliere opportunità immediate più che strategie a lungo termine. Si apprezzano generalmente il coinvolgimento e la dedizione, la fedeltà e l’attenzione alle relazioni interne;
- azienda strutturata di medio-grande dimensione: in questi contesti si ricerca specializzazione, capacità di muoversi in contesti complessi, abitudine a lavorare in modo pianificato e con report costanti, focalizzazione sugli obiettivi specifici del ruolo e un approccio adatto allo stile aziendale.
Le figure professionali del Vino
Riguardo l’interpretazione dei ruoli professionali, non è più il momento del “faso tuto mi” ovvero di figure che cercano di ricoprire tutti i ruoli.
Semplicemente le dinamiche odierne del mercato, delle tecnologie e delle organizzazioni, richiedono competenze specifiche e specializzazione, in ruoli che richiedono di lavorare in squadra e fare rete.
- Il produttore coincide nelle aziende vitivinicole con l’imprenditore che ha competenze “multidisciplinari”, capace di conoscere tutti gli ambiti della sua realtà. Non significa che deve ricoprire lui stesso tutti questi ruoli ma che, proprio grazie alle sue competenze “ad ampio spettro”, potrà dare le giuste deleghe e capire concretamente i fabbisogni della sua azienda.
- Abbiamo menzionato prima la figura dell’enologo. Oggi non è solo in grado di conferire la migliore identità riconoscibile ai vini ma deve avere anche costanti relazioni con chi opera sul mercato e, quindi, disporre di ottime capacità comunicative.
- L’importanza dell’agronomo è fortemente legata alla sempre maggiore valorizzazione del collegamento fra vino e territorio di produzione. E anche qui sono determinanti le doti di divulgazione.
- Riguardo le figure commerciali legate al mercato Italia, il mercato domestico continua ad essere al centro delle attenzioni delle aziende vitivinicole, accanto alla focalizzazione sui mercati internazionali.
Essendo l’Italia caratterizzata da grande frammentazione della clientela, è necessaria una rete capillare di agenti e sicuramente di un Responsabile Commerciale Italia.
In alcune organizzazioni troviamo un responsabile commerciale che segue il canale HORECA e un’altra figura commerciale specializzata nel canale GDO. Per entrambe le figure sono necessarie forti competenze sul prodotto vino.
Per i coordinatori della rete agenti è necessaria grande capacità di fidelizzare e motivare la rete vendite. Mentre nella GDO sono decisive le grandi abilità di negoziazione e una solida conoscenza delle leve finanziarie della vendita. - Vi è poi l’Export Manager. Dal momento che in Italia riusciamo a consumare solo la metà di ciò che produciamo, il rimanente va all’esportazione in diversi mercati.
Per riuscire in questo sono necessari efficaci Export manager. Devono avere sviluppato profonda conoscenza dei mercati e sapere come affrontarli.
Sono sempre necessarie ottime qualità relazionali e comunicative in più di una lingua, adeguata capacità di adattamento e predisposizione a spostamenti internazionali. - Nell’area commerciale export spesso troviamo anche figure di assistenti commerciali export, che offrono un supporto decisivo per la soddisfazione del cliente.
- Nelle organizzazioni più strutturate non è raro trovare un brand ambassador, che generalmente ha conoscenza del mercato e di vendita. Distintive sono la grande conoscenza dei prodotti e dei territori di produzione, le ottime capacità divulgative e la disponibilità ad affiancare la rete commerciale.
- Un’altra figura che vediamo sempre più frequentemente affiancare il produttore è l’Hospitality Manager.
Si occupa di promuovere le visite dei consumatori finali e degli operatori di settore, con l’obiettivo di trasmettere i valori e la cultura del produttore.
A questa figura sono richieste conoscenza dei meccanismi dell’incoming turistico, conoscenza di più lingue straniere, capacità organizzative e un innato orientamento alle relazioni. - Determinante è la funzione del marketing, dove il responsabile sa leggere i dati dei vari mercati e li sa tradurre in azioni concrete.
- Qui potremmo trovare anche l’esperto di comunicazione orientato a rendere riconoscibile il brand non solo grazie al packaging giusto ma soprattutto a contenuti distintivi, unici, autorevoli.
- Nel marketing possiamo trovare anche il social media manager che supporta la comunicazione sui canali web e social.
- Infine, sono necessarie figure come il Responsabile Amministrativo, il Responsabile Sicurezza o HSHE (salute, sicurezza, igiene e ambiente) o il Responsabile delle tecnologie informatiche.
Sicuramente risulta essere decisiva la fotografia iniziale e l’analisi del contesto specifico per il quale ricercare e selezionare il miglior professionista per la crescita dell’azienda.
Per saperne di più, scrivici a form@niederdorfitalia.info
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