Job Focus: Export Area Manager
I mercati esteri rappresentano una grande opportunità, potenzialmente senza confini, per molte organizzazioni nel mondo industriale e in quello dei servizi.
Lo dimostrano gli indici di esportazione in costate crescita in diversi comparti. Questo porta con sé una altrettanto forte necessità di assicurarsi una figura di Export Area Manager, sempre più ricercata, capace di consolidare la presenza nei mercati internazionali o accompagnare le realtà aziendali verso l’internazionalizzazione.
Potremmo paragonare questa figura ad uno chef che elabora la ricetta giusta per ottenere il piatto tanto atteso e desiderato. Proveremo qui ad approfondire in che modo l’Export Area Manager supporta le aziende nel processo di internazionalizzazione, quali sono le sue attività e come ci si può avviare a questa carriera.
Cosa fa l’Export Area Manager?
E’ una figura professionale che si occupa dell’analisi dei mercati esteri e della pianificazione di una strategia finalizzata all’introduzione di un prodotto o servizio in questi mercati.
Spesso gli vengono affidate specifiche aree geografiche e paesi da consolidare e/o sviluppare. Oppure dei settori di applicazione: pensiamo ad esempio al settore del riscaldamento e del raffrescamento o del trattamento aria: potrebbe rivolgersi a rivenditori nei vari paesi oppure anche a clienti industriali finali.
Le sue attività possono essere diverse:
- Individuare i paesi che potrebbero recepire meglio i nuovi prodotti o servizi.
- Ancora redigere un piano di marketing in linea con i regolamenti e le peculiarità del paese di destinazione;
- Rivedere le politiche aziendali al fine di facilitare l’entrata di un certo prodotto o servizio in mercati molto diversi dal proprio.
Il suo compito è, quindi, quello di sviluppare l’export dell’azienda, partendo dall’individuare i mercati più appetibili fino a supportare l’azienda verso la vendita dei propri prodotti nelle aree selezionate.
Come diventare Export Area Manager?
Non esiste un vero e proprio corso di laurea per diventarlo!
E’ possibile trovare diversi background formativi: ingegneria ad economia, marketing, scienze politiche, giurisprudenza, per citarne qualcuna.
Poi è frequente osservare la scelta di questi manager di specializzarsi con corsi o master volti a favorire l’acquisizione di competenze specifiche.
Le competenze trasversali.
Accanto alle competenze tecniche non bisogna dimenticare, l’importanza delle competenze trasversali, come il saper comunicare in modo efficace, la capacità di mediazione e analisi, il saper lavorare in team, saper raccogliere informazioni e darne un significato, il problem- solving.
A queste si aggiungono le skill commerciali, la flessibilità di operare in contesti molto diversi fra loro, le doti relazionali.
La differenza spesso è legata al forte interesse, che talvolta si trasforma in vocazione verso alcuni Paesi esteri, la loro lingua, cultura, modi di vivere, il piacere di stare a contatto e confrontarsi con quei mondi.
Avvalersi di competenti consulenti di carriera può favorire la ricerca della migliore combinazione che ottenga di mettere a frutto quei naturali talenti in un lavoro davvero appassionante.
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