IMPREVEDIBILITÀ
L’Imprevedibilità, l’incertezza, i cambiamenti non prevedibili, le tecnologie esponenziali sono stati un’occasione per provare a lanciare lo sguardo verso il futuro e immaginare come arrivarci con le nostre imprese e persone.
Nel nostro recente workshop abbiamo preso spunto dal libro di Nassim Taleb, operatore di borsa e filosofo libanese, “Il cigno nero”, metafora che l’autore ha utilizzato per riferirsi agli eventi imprevedibili.
Taleb evidenzia come è l’improbabile che governa la nostra vita. E come siano i fatti imprevedibili che generano profondi cambiamenti (pensiamo all’11 settembre, l’ascesa di Google, la Brexit, il crollo di Wall Street, ecc.) e così anche nelle imprese.
L’osservazione di partenza è quella che noi continuiamo ad organizzare e pianificare sulla base di quello che conosciamo.
Non sappiamo immaginare che “cigni neri” potrebbero attraversare la nostra strada.
Il workshop è stato condotto dalla specialista certificata PMI, Marica Martini che ha condotto il gruppo attraverso le parole chiave:
- imprevedibilità
- cambiamento, reazione al cambiamento, prevedere il cambiamento
- le competenze di domani per affrontare il cambiamento
Si sono ricostruiti i “cigni neri incontrati” nelle proprie aziende, cercando di individuare gli aspetti comuni.
Focalizzando la tecnologia, molto spesso generatrice di vere e proprie “svolte”, si sono ricostruiti alcuni dei trend e delle tecnologie esponenziali che di fatto sono già con noi oggi.
Un esempio fra tutti il laser che era stato pensato originariamente per altro o comunque non per un’applicazione specifica, tanto che era stato definito “la soluzione in cerca di un problema”.
Quali sono i trend che si possono intravvedere da qui in avanti?
Sono state menzionate la complessità, l’export management, i cambiamenti nella governance dell’impresa, fra cui il passaggio generazionale, che oggi spesso riguarda la staffetta fra la seconda e la terza generazione.
Fra i trend citati vi è la legalità, la fiducia nel futuro, i cambiamenti inerenti la gestione e l’organizzazione delle imprese.
Anche le fonti energetiche rinnovabili, l’industria 4.0, le rivoluzioni nelle automobili verso mezzi autonomi. Oppure l’intelligenza artificiale, i modelli sociali diversi.
Altre aree e tendenze si possono inoltre vedere nell’area bio-salutista, nell’urbanizzazione, nell’outsourcing di servizi.
Un interessante passaggio con i partecipanti ha riguardato poi il confronto fra i trend e l’incertezza che generano.
Se non è possibile “governare” l’incertezza, è senz’altro possibile mettere in atto azioni, preparare la nostra organizzazione verso l’imprevedibilità.
Di cosa allora dovremo tenere conto per il futuro?
I manager intervenuti hanno generato alcune idee e azioni da porre in atto da subito nelle aziende.
Dallo sviluppo continuo sulle competenze digitali all’allenamento costante sul problem solving, dove il pensiero laterale, il global e social thinking ne costituiscono la base.
Appare necessario e urgente porre in atto azioni per incrementare la responsabilizzazione e l’accountability di manager e collaboratori.
Tutte le tattiche e metodi poi attinenti al change management sono viste come strumenti di cui dotarsi in costanza di attività, certamente ben prima del verificarsi di eventi imprevedibili.
Saranno necessarie risorse umane proattive, orientate all’apprendimento continuo, alla fertilizzazione incrociata, dove l’intelligenza emotiva e le competenze relazionali e multiculturali siano viste come centrali.
E ancora la flessibilità, la stabilità emotiva, la disponibilità al cambiamento e all’adattamento sono tutte capacità e attitudini determinanti da ricercare e sviluppare da subito.
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