Inserire un manager presso una sede in Romania
Per gli appassionati della ricerca e selezione, la conduzione di un progetto articolato, complesso, internazionale è una occasione sempre unica, ricca di apprendimenti.
Che cosa ci ha insegnato questa selezione?
Gli apprendimenti sono incominciati con le prime fasi, quelle della messa a punto del profilo con i responsabili aziendali con i quali si era approfondito e sviscerato la storia della posizione, i tentativi compiuti, i tratti ideali che si sarebbe voluto nella nuova persona da inserire, le provenienze, le esperienze e le competenze necessarie anche tenuto conto della “delicatezza” della posizione, quella di un responsabile amministrativo per la sede manifatturiera in Romania.
Un successivo passaggio determinante è stato quello della conduzione di uno studio accurato del territorio, ricostruendo i gruppi industriali presenti nelle varie zone della Romania, in modo da attivare, accanto agli altri canali, immediatamente, una azione mirata volta ad entrare in contatto con potenziali candidature passive.
Procedendo in modo schematico con il nostro gruppo di lavoro è stata completata la raccolta delle candidature di figure di diverse nazionalità operanti in quel territorio in funzioni legate alla amministrazione, contabilità e finanza, superando i centosessanta profili.
Avevamo così individuato le figure che presentavano corrispondenze al profilo ricercato, fra cui molti rumeni madrelingua con nessuna conoscenza dell’italiano, competenza che via via che si procedeva con la selezione, diventava agli occhi dell’azienda di fatto irrinunciabile.
Un passaggio importante è stato quello della lettura assieme all’azienda dei curricula, da cui abbiamo potuto trarre ulteriori dettagli e sfumature inerenti l’approccio alla gestione delle persone dell’azienda e gli stili adottati con i candidati. E’ in quell’incontro che si aprono altre opzioni quanto ad anche altri tipi di provenienze delle candidature: anche gli studi di professionisti e commercialisti, società di revisione, ecc.
E’ a quel punto che iniziamo a condurre colloqui con una ventina di persone, dove gli aspetti motivazionali, il fatto che fossero o meno in fase attiva di ricerca di un cambiamento, il grado di interesse verso la prospettiva di quella posizione erano gli elementi centrali da identificare, accanto alle esperienze specifiche e competenze.
Si trattava, per l’azienda, di una posizione critica e importante e di una conseguente decisione difficile da prendere.
Risultava determinante per i nostri interlocutori poter avere chiaro lo scenario di riferimento, tutti gli elementi emersi dalla selezione, dalle persone incontrate, dalle declinazioni diverse di quel ruolo amministrativo nelle diverse aziende.
È seguito un momento con l’azienda di ricostruzione dei passi fin là compiuti, alle azioni di ricerca mirata ai Chief Accountant e responsabili amministrativi operanti in gruppi italiani, durante il quale si è ridefinita la posizione che a quel punto era diventata:
- Focus su figure di Chief Accountant (meno spostate sulla parte controlling e financial e dedicate operativamente alle aree contabili e fiscali);
- Apertura alla valutazione di figure che non conoscano la lingua italiana (in questo caso era richiesta la conoscenza del rumeno e dell’inglese).
- Apertura a figure che operino in Romania anche in aziende internazionali di altri paesi;
- L’imprescindibilità della provenienza da aziende manifatturiere
La selezione era a quel punto proseguita con due obiettivi: da una parte mantenere la relazione con i candidati incontrati dall’azienda e valutati positivamente; dall’altra parte riattivare la ricerca, ricercando ulteriori canali per entrare in contatto con figure corrispondenti al profilo rivisto.
Si è così allargata la ricerca in gruppi inglesi, svedesi, tedeschi, francesi o aziende rumene con sedi produttive in Romania nella zona specifica di riferimento e contee limitrofe, con screening telefonici, conference call e colloqui in lingua inglese.
Ulteriori elementi preziosi erano scaturiti per l’azienda, che, a quel punto, poteva contare sulla conoscenza ampia delle dinamiche di quella posizione, dei settori e delle imprese di provenienza comprese le ragioni per cui quelle figure avrebbero deciso di cambiare. E ultimo ma non ultimo, fornendo un feedback all’azienda rispetto agli elementi che costituivano la attrattività della propria posizione e progetto.
Il confronto sul contesto ha guidato la presa di decisione finale.
Oltre ad aver anche misurato, nel contempo, la coerenza nel comportamento, la capacità comunicativa e la sintonia con tutti i manager dell’azienda, le motivazioni nel percorso di selezione che, a quel punto, si era sviluppato su più incontri con il candidato finalista.
Altrettanto importanti sono stati i contatti costanti che abbiamo tenuto con il manager di prossimo ingresso, anche nelle fasi della trattativa economica, volti a facilitare la comunicazione fra candidato e azienda anche nei passaggi più delicati.
Restava a quel punto un passaggio ulteriore da compiere: supportare la fase di inserimento con momenti di contatto e di follow up con il neoassunto.
Ne è dunque emersa una storia di relazione, quella che si è creata fra il nostro gruppo di lavoro ed il team di decision makers e figure coinvolte presso l’azienda. E una altrettanta storia di relazione, comunicazione e scambio con il manager di nuovo ingresso.
Dati ed informazioni, approcci comunicativi, costruzione di una relazione di fiducia a più livelli sono dunque stati gli ingredienti che hanno fatto la differenza.
Un articolato percorso per una bella storia!
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